NO AUMENTO LIMITI PER INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
Oggi in Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna ho presentato un’interrogazione per chiedere alla Giunta di sollecitare il Governo attraverso la Conferenza Stato-Regioni a non modificare la normativa vigente in Italia in materia di protezione dei cittadini dall’ #inquinamento elettromagnetico, mantenendo la soglia attuale di attenzione di 6 Volt/metro. In Parlamento è stato infatti avviato l’iter per alzare la soglia a 61 Volt/metro.
Ho inoltre chiesto di promuovere la realizzazione di ricerche indipendenti, sia epidemiologiche sia sperimentali, sugli effetti dell’esposizione a onde centimetriche del #5G a 26 GHz (non ancora studiate in maniera adeguata), al fine di valutare eventuali impatti sulla salute.

Rispondendo alla mia interrogazione, l’Assessore alla Sanità Raffaele Donini non ha chiarito se ci sia o meno la volontà della Giunta regionale di intervenire, attraverso il Presidente Stefano Bonaccini, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni. Per noi Verdi è invece importante che la Giunta rappresenti e porti all’attenzione del governo le preoccupazioni sollevate sia da numerosi cittadini emiliano-romagnoli, sia dai ricercatori e medici che lavorano nel nostro territorio, a cominciare dall’autorevole

Istituto Ramazzini. Proprio il Ramazzini, un’eccellenza italiana per gli studi pioneristici sulla cancerogenicità delle radiofrequenze e di sostanze chimiche come il cloruro di vinile e la formaldeide, ha inviato una petizione al Governo e al Parlamento, insieme a Legambiente Onlus, ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente e Marevivo Onlus, che evidenzia il pericolo, per la tutela della salute e dell’ambiente, insito nell’innalzamento del limite di esposizione elettromagnetica da 6 a 61 V/m, motivato anche dalle nuove esigenze di digitalizzazione, tra cui lo sviluppo della tecnologia 5G. In realtà ci sono esperienze che evidenziano come il 5G non necessiti dell’innalzamento dei limiti.
L’assessore Donini ha inoltre affermato che la Regione sta partecipando a uno studio del Ministero dell’ambiente sull’esposizione umana ai campi elettromagnetici che vedrà i risultati pubblicati nel 2022. Per questo ho ribadito che a maggior ragione avrebbe più senso aspettare i risultati della ricerca prima di incrementare i limiti di esposizione alle radiofrequenze. Per Europa Verde, le priorità devono restare la prevenzione e il principio di precauzione, invece di intervenire a danno fatto. Continuerò quindi a sollecitare la Giunta in questa direzione anche negli approfondimenti previsti su questo tema nella commissione assembleare competente.
Qui la registrazione video del mio intervento e della risposta di Donini: https://fb.watch/57NZ9r_KSV/

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.