IDROGENO BLU DAL METANO? NO GRAZIE!
Oggi in Commissione Politiche economiche abbiamo discusso gli emendamenti presentati dai gruppi consiliari sia al Documento Strategico Regionale (DSR) per la Programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo, sia alla Strategia di specializzazione intelligente 2021-2027 (S3), due corposi documenti già approvati dalla Giunta della Regione Emilia-Romagna. Si tratta di provvedimenti-quadro cruciali perché indicano gli assi strategici delle politiche regionali ai quali verranno indirizzati i fondi europei nel prossimo settennato, per un valore complessivo di 5 miliardi di euro.
Per quanto riguarda l’S3 – che delinea le principali linee di investimento nella ricerca – gli emendamenti di Europa Verde in materia di idrogeno hanno ribadito la nota posizione dei Verdi favorevole allo sviluppo dell’idrogeno verde, ottenuto dal processo di elettrolisi dell’acqua tramite l’impiego di energie rinnovabili. Al contrario, l’idrogeno blu ricavato dal metano, con sequestro e stoccaggio della CO2 che deriva dal processo come una sorta di rifiuto (quello per intenderci che vuole fare l’ENI a Ravenna) per i Verdi è energicamente dispendioso e non compatibile con la transizione energetica post-fossile in quanto si serve proprio del metano come “materia prima”. Un escamotage per allungare la vita al gas, che invece va progressivamente abbandonato se vogliamo davvero ridurre le emissioni climalteranti all’origine dei cambiamenti climatici. Purtroppo tutti i miei emendamenti che vincolavano la produzione dell’idrogeno esclusivamente a quello verde sono stati respinti. Per cui alla fine non ho partecipato alla votazione sull’S3. Se da qui all’Assemblea legislativa della prossima settimana non cambieranno le cose, si riproporrà Il problema.
Già l’apertura all’idrogeno verde per Europa Verde è un passo impegnativo e una sorta di compromesso: con le emissioni di climalteranti in aumento e la necessità di spingere sulla produzione di elettricità da fonti rinnovabili e sulla diffusione di tecnologie efficienti già disponibili, come ad esempio le pompe di calore, gli investimenti sull’idrogeno ci sembrano un lusso incompatibile con le risorse a disposizione e l’incombere dei target europei di riduzione del 55% di CO2 al 2030. Se per di più sprechiamo risorse e tempo per fare l’idrogeno blu, davvero è un insulto alla termodinamica.
In relazione alla tecnologia 5G con i miei emendamenti ho chiesto che venga adottata nel rispetto degli attuali limiti di legge di esposizione di 6/volt metro sulle 24 ore, in osservanza del principio di precauzione.
Al DSR ho presentato un pacchetto di emendamenti che riguardano sia le politiche sociali sia la transizione ecologica.
A proposito delle politiche di sostegno alle nuove generazioni, ho chiesto di dedicare maggiore attenzione ai minorenni stranieri, che rappresentano una fascia significativa e in aumento della popolazione emiliano-romagnola (nella fascia 0-14 sono il 18%, in quella 15-25 sono il 15%). Si tratta di bambini, adolescenti e giovani che spesso devono affrontare fenomeni di discriminazione razziale e l’isolamento sociale.
Per accelerare la transizione ecologica, tra i target da finanziare ho inserito alcuni obiettivi già trattati all’interno di risoluzioni di Europa Verde, approvate o depositate in attesa di essere discusse, come la richieste di un maggiore sostegno allo sviluppo del trasporto pubblico regionale dando prevalenza ai mezzi elettrici, la promozione dei biodistretti, la tutela del benessere animale e il superamento dell’uso delle gabbie negli allevamenti, la diffusione delle cosiddette “Community charger” installate direttamente da associazioni di automobilisti per ricaricare le loro auto elettriche a un prezzo più conveniente rispetto a quello applicato nelle colonnine convenzionali.
Rispetto ai nuovi bisogni nel campo delle politiche sanitarie pubbliche, ho sottolineato che occorre dare risposte ai cambiamenti climatici in atto e alla cosiddetta sindrome long covid che colpisce pazienti clinicamente guariti dal virus ma che soffrono del persistere di sintomi invalidanti, che vanno affrontati per prevenirne la cronicizzazione.
Infine, ho chiesto di sostenere e promuovere il cicloturismo e, tramite fondi complementari, la realizzazione di nuove ciclovie.
Martedì prossimo, rush finale in Assemblea. Riusciremo stavolta a fermare gli investimenti sull’idrogeno blu?

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.