Basta veleni nel piatto e nell’ambiente. Emilia-Romagna “glifosato free”
Glifosato nel piatto!!! Non è la prima volta che emerge questo problema: adesso però è più che mai ora di dire basta.
L’ultima conferma arriva da un test condotto dalla autorevole rivista tedesca Oko-Test: tanti spaghetti (più della metà delle 19 marche testate esportate in Germania) contengono al loro interno piccoli quantitativi del controverso erbicida. Tra i prodotti testati anche quelli di grandi marchi dell’agroalimentare italiano: Barilla, Buitoni, un marchio di Lidl, tra gli altri.
Tutti i residui rientravano nei limiti di legge. Tuttavia il test è l’ennesima dimostrazione che l’utilizzo massiccio del glifosato – che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato tra i probabili cancerogeni – è problematico.
Nel corso degli anni sono state realizzate molte ricerche sulla nocività del glifosato. In Emilia-Romagna, uno studio pilota condotto sui ratti sugli effetti degli erbicidi a base di glifosato è stato realizzato dall’Istituto Ramazzini. I risultati hanno evidenziato che questi prodotti sono in grado di alterare alcuni importanti parametri biologici, con particolare riguardo allo sviluppo sessuale, alla genotossicità e al microbioma intestinale.
In un contesto del genere andrebbe quantomeno applicato il principio di precauzione.
Come Verdi chiediamo di puntare alla messa al bando totale di un prodotto che non è compatibile né con le buone pratiche agricole né con l’esigenza di tutelare la salute di lavoratori e consumatori e di ridurre l’inquinamento delle acque. In tutto il mondo ci sono città che hanno avviato percorsi per eliminare il glifosato. Marche e Toscana si stanno già muovendo in questa direzione.
Per sollecitare la giunta a fare altrettanto, il 16 luglio ho depositato una risoluzione in Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
La risoluzione dei Verdi  impegna la giunta a fissare una road map puntuale per far diventare l’Emilia-Romagna #glifosatofree, a cominciare dal divieto immediato del suo utilizzo in tutte le aree urbane extra agricole. Inoltre si impegna la giunta regionale a prevedere misure a sostegno degli agricoltori che si impegnano a ridurre da subito l’utilizzo dei prodotti fitosanitari di sintesi chimica e del glifosato.
L’obiettivo di riferimento deve essere l’ampliamento progressivo delle superficie agricole coltivate con il metodo biologico.
Per l’Emilia-Romagna la messa al bando del glifosato rappresenterebbe anche un ulteriore elemento di valorizzazione dell’importante comparto agroalimentare regionale, che dovrà caratterizzarsi sempre più per salubrità oltre che per qualità organolettica e tipicità.
👉 il testo della risoluzione: https://bit.ly/3nlHOmT
👉 L’articolo con i risultati dei test sulla pasta: https://bit.ly/38Zs6oY

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.