Si sta discutendo in queste ore se l’imbrattamento dei muri del #Senato come forma di protesta, da parte degli attivisti di #UltimaGenerazione, contro l’inazione della politica nella lotta ai cambiamenti climatici sia da condannare o, al contrario, da comprendere vista la gravità della situazione.
Come ambientalista di lungo corso ho partecipato negli anni a manifestazioni di protesta che non facevano ricorso a queste modalità le quali rischiano, come sta puntualmente accadendo, di concentrare il dibattito pubblico sulla #vernice sui muri anziché sulla vernice del #greenpainting/#greenwashing e sull’obiettivo della protesta, ovvero gridare con quelle scritte che non c’è più tempo per tergiversare.
Come ci dice il #ClimateClock che



In sintesi:






Non c’è più tempo da perdere!