NO ALLE OTTO NUOVE STAZIONI DI SERVIZIO SU TERRENO AGRICOLO. SOS EMERGENZA CLIMATICA A BOLOGNA
Il Comune di #Bologna si appresta a sacrificare più di quattro ettari di terreno agricolo, coltivato fin dai tempi dei romani, per far posto a sette nuove grandi stazioni di servizio (più un’ottava da realizzarsi su suolo già consumato entro il perimetro di un centro commerciale).
Tutto questo avviene in un contesto di conclamata #crisiclimatica, dichiarata anche dal Comune di Bologna. L’ emergenza del cambiamento del clima dipende, come sappiamo, soprattutto dal consumo di energia fossile, responsabile di tre quarti delle emissioni antropiche di anidride carbonica e di altri gas climalteranti.
Ma non solo: i rischi ambientali collegati alle stazioni di servizio sono molto elevati anche rispetto all’integrità delle acque sotterranee, visto che gli impianti sono dotati di grandi serbatoi sotterranei contenenti carburante dai quali spesso si originano perdite che vanno ad inquinare, anche per decenni, il sottosuolo e le acque di falda.
Come Verdi – Europa Verde Emilia-Romagna e Verdi – Europa Verde Bologna sosteniamo la battaglia del comitato Vogliamo PANE, non OIL contro i nuovi distributori e chiediamo al Comune di Bologna di ritornare sulla decisione di autorizzare la realizzazione delle stazioni di servizio.
Vengono prima il pane e il clima!!!

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.