L’uscita dalla crisi finanziaria del debito pubblico e dalla crisi economica deve andare di pari passo con la creazione di lavoro, di nuova occupazione. Non può funzionare la logica dei due tempi: prima il risanamento dei conti pubblici, poi il lavoro. Non c’è rilancio dell’economia senza lavoro. Nel creare lavoro bisogna però tenere conto di un’altra componente della crisi attuale che, pur non essendo meno grave, è invece quasi completamente rimossa dal discorso pubblico e mediatico: il collasso ambientale legato al consumo indiscriminato di risorse naturali non riproducibili. A cominciare dai combustibili fossili, il cui uso massiccio (insieme alla produzione, ad esempio, di metano da discariche e da allevamenti intensivi) è all’origine dell’effetto serra e quindi dei drammatici cambiamenti climatici già in atto.

L’assommarsi della crisi economica a quella climatica-ambientale, se affrontato adeguatamente, può rappresentare l’opportunità di vincere una sfida non più procrastinabile: l’uscita dall’era dei fossili, creando un nuovo modello produttivo e di consumo. Un’uscita che appare obbligata, sia per motivi economici (è finita l’epoca del petrolio a basso prezzo: oggi siamo di nuovo ad oltre 100 dollari al barile; in Italia, in particolare, la bolletta energetica ha superato i 62 miliardi di euro nel 2011, di poco inferiore agli interessi sul debito), sia per motivi ambientali (i cambiamenti climatici).

Ecco perché alla tanto invocata crescita bisogna imprimere la direzione di marcia della sostenibilità. E l’economia verde, che non si limita al settore energetico, è la sola in grado di affrontare contemporaneamente le varie facce della crisi attuale: quella economica, quella occupazionale (come settore produttivo trainante), quella ambientale-climatica.

Se ne parlerà

MERCOLEDI’ 21 MARZO – ORE 18

presso la LIBRERIA COOP AMBASCIATORI in VIA OREFICI, a Bologna

in occasione della presentazione del mio libro

L’ITALIA DELLA GREEN ECONOMY

Dialogheranno con me:

Ugo Girardi, Segretario Generale di Unioncamere Emilia-Romagna

Gian Carlo Muzzarelli, assessore alle Attività Produttive e alla Green Economy della Regione Emilia-Romagna

Edo Ronchi, ex ministro dell’Ambiente, Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile.

Riduzione della produzione dei rifiuti domestici, raccolta differenziata e riciclo delle materie prime seconde per chiudere il ciclo e ridurre i flussi di materie vergini; mattonelle e vernici che abbattono lo smog; ceramiche e innovativi materiali per l’edilizia e l’isolamento termico ottenuti da scarti agroalimentari, plastica riciclata e sfridi industriali; chimica verde; risparmio energetico, efficienza energetica in abitazioni, aziende pubbliche e private e nell’illuminazione pubblica; progettazione sostenibile integrata; uso delle fonti rinnovabili; produzione di elettricità e compost dai rifiuti organici e dalle biomasse; geotermia: “L’Italia della green economy” descrive questo e molto altro ancora, attraverso una carrellata di esempi concreti di economia verde, made in Italy, a riprova che la green economy è una realtà concreta anche nel nostro paese, fatta di innovazione e di tecnologie avanzate; e che è possibile affrontare la crisi economica ed occupazionale contrastando al contempo la non meno grave crisi climatica, nel rispetto dell’ambiente. Un aspetto trascurato nell’attuale dibattito sulla “crescita” e nelle misure intraprese per rilanciare l’economia che non sembrano tenere conto del fatto che o lo sviluppo sarà ambientalmente sostenibile o non avrà futuro e non conterrà il necessario tasso di innovazione ecologica oramai indispensabile sia per contenere il consumo delle risorse naturali non riproducibili ed evitare il collasso ambientale, sia per reggere in termini di qualità e competitività sui mercati internazionali.

Invito SilviaZamboni.pdf

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.