TELEFONIA MOBILE 5G: NO AUMENTO LIMITI DI ESPOSIZIONE, SÌ AL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
Diciamo SI’ al principio di precauzione e NO all’aumento delle soglie di esposizione all’inquinamento elettromagnetico per lo sviluppo della telefonia mobile 5G, non foss’altro perché il limite vigente è pienamente compatibile con lo sviluppo del nuovo standard.
L’incremento dei limiti, da 6 Volt/metro a 61 Volt/metro, è stato chiesto da Assotelecomunicazioni (Asstel) alla X Commissione del Senato, nell’ambito della discussione sul decreto Concorrenza, una richiesta che ha già trovato e troverà la dura opposizione di Europa Verde.
Su questo tema ho depositato un’interrogazione per chiedere alla Regione Emilia-Romagna di prendere posizione a favore del principio di precauzione e contro ogni ipotesi di innalzamento delle soglie relative all’inquinamento elettromagnetico, in attesa di disporre di evidenze medico-scientifiche relative agli effetti non termici dell’esposizione a campi elettrici generati dalle radiofrequenze che escludano rischi sanitari derivanti dal richiesto innalzamento dei limiti.
Il limite di 61 Volt/metro contenuto nella raccomandazione del Consiglio CE 1999/519/CE e richiamato da Asstel è correlato solo agli effetti termici dell’esposizione senza tenere conto delle numerose evidenze e indagini scientifiche che, nel tempo intercorso dalla sua approvazione ad oggi, hanno dimostrato l’insorgenza di effetti biologici non termici fino all’insorgere di forme tumorali legate all’esposizione alle radiofrequenze. Inoltre, il 27 aprile 2021, rispondendo ad una nostra interrogazione, l’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini citò una ricerca sull’esposizione umana ai campi elettromagnetici finanziata dal Ministero dell’Ambiente che vede coinvolta anche Arpa Emilia-Romagna, e un lavoro di revisione dei rischi per la salute da radiofrequenze, inclusi i tumori, condotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, i cui risultati si prevede siano pubblicati entro la fine di quest’anno. Aspettiamo l’esito di queste ricerche prima di toccare i limiti in vigore, peraltro già annacquati: in passato il limite di esposizione di 6/volt metro veniva cverificato su un periodo di 5 minuti, che poi sono statoi dilatati a 24 ore, diluendo così gli eventuali picchi.
Ma c’è anche un altro tema cruciale sul quale chiediamo l’intervento della Regione in sede nazionale: riguarda il ruolo dei Comuni che, sulla base delle richieste in discussione, verrebbero esautorati dal compito di rilasciare le autorizzazioni all’installazione delle antenne di telefonia mobile. Molti assessori e consiglieri comunali di Europa Verde dell’Emilia-Romagna stanno presentando o hanno già presentato mozioni che denunciano il tentativo in atto di deregolamentare il settore delle infrastrutture di comunicazione elettronica attraverso il depotenziamento delle competenze urbanistiche in capo agli enti locali. Per Europa Verde, invece, i Comuni, che sono gli enti territoriali più vicini ai cittadini, devono mantenere le attuali competenze. E anche su questo continueremo a batterci.
Il testo dell’interrogazione: https://bit.ly/3wwta05

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.