ORTAZZO E ORTAZZINO: EUROPA VERDE INTERROGA LA GIUNTA PER FARE IL PUNTO
🟢 Nuova puntata del mio impegno, in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, a tutela dell’area di alto pregio naturalistico entro i confini del Parco del Delta del Po nota come Ortazzo e Ortazzino.
👉Come ricorderà chi segue con me questa tormentata vicenda (partita a marzo scorso dalla vendita di quell’area da un privato a un altro privato), lo scorso novembre la Regione e il Comune di Ravenna avevano annunciato lo stanziamento di 437mila euro per permettere all’Ente Parco di esercitare il diritto di prelazione, che non aveva esercitato a marzo per impedire il passaggio dell’area nelle mani di una società presieduta da un imprenditore ceco.
Tutto chiaro e tutto a posto, o è il classico caso di chiusura della stalla dopo che sono scappati i buoi?
👉 Per chiarire come stiano le cose, a novembre ho depositato un’altra interrogazione – che ho discusso ieri in Commissione ambiente – per conoscere l’esito del lavoro legale di verifica della regolarità dell’atto di vendita dell’area del marzo 2023, e per sollecitare la riclassificazione in zona B della porzione di Ortazzo e Ortazzino classificata C, al fine di incrementarne i vincoli di tutela.
👉 La risposta ricevuta ieri dall’assessora Barbara Lori – inutile nasconderl9 – come ho dichiarato il commissione non mi ha tranquillizzata sul destino dell’area, perché la situazione risulta ancora bloccata. Se da un lato dall’Ente Parco è stata riscontrata un’irregolarità nell’atto di vendita, irregolarità che riapre il percorso per l’esercizio della prelazione, dall’altro gli adempimenti tecnici rischiano di allungarne il percorso; inoltre tale diritto verrà esercitato solo sulle aree A e B, come ha evidenziato Lori, con l’ulteriore rischio che, in assenza di accordo tra le parti, il tutto sfoci in un contenzioso tra Parco e acquirente privato.
👉Nella mia replica ho ribadito la contraddizione tra l’esclusione della zona C dal diritto di prelazione e l’atto di vendita del primo marzo scorso che parlava invece di prelazione sull’intero comparto: A, B e C.
🟢 Inoltre, ho ribadito la richiesta che l’area C sia riqualificata come B, per incrementarne la tutela.
Spero quindi che l’esigenza di dare priorità all’acquisizione delle aree A e B – ribadita ieri da Lori – non porti a sottovalutare la necessità di accelerare anche la salvaguardia della porzione di Ortazzo e Ortazzino meno tutelata – ovvero.la C – riclassificandola in zona B, percorso questo che oggi è fermo.
Del resto l’upgrade da C a B – più volte sollecitato da ISPRA insieme a Europa Verde e alle altre associazioni ambientaliste – trova riscontro nel fatto che i decenni di abbandono dell’area hanno permesso di ricostituire gli ecosistemi originari, a compensazione della presenza di alcuni manufatti stradali realizzati all’epoca in cui l’area era minacciata da un vasto progetto di urbanizzazione, poi, grazie all’impegno di Italia Nostra e comitati – stoppato.
👉Ciò che invece mi pare positivo della risposta ricevuta dall’assessora Lori è che la Giunta è favorevole ad esplorare in futuro, con il Ministero dell’Ambiente, la possibilità di ricomprendere tutta l’area di Ortazzo e Ortazzino in una Riserva Naturale dello Stato ed acquisirla al Demanio statale. Opzione caldeggia tale da Ispra.
A questo link il testo dell’interrogazione 👇

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.