SERVE UNA SVOLTA IN ENI: NO AL DEPOSITO DELLA CO2, SÌ ALLE RINNOVABILI

Basta con i signori delle fonti fossili. Basta con un’azienda a partecipazione pubblica – Hera – che con una sua partecipata vende elettricità prodotta con un mix energetico completamente squilibrato a favore delle fonti fossili. E basta anche con il risibile obiettivo di riduzione della CO2 del 25% al 2030 di Eni, assolutamente divergente dal meno 55% del target europeo al 2030. Dal colosso energetico, in parte in mani pubbliche, pretendiamo politiche di decarbonizzazione più spinte e all’altezza dell’emergenza climatica in atto.
Per rivendicare queste che per noi sono ovvietà, stamattina con un gruppo di attivisti di Europa Verde ho partecipato a un flash mob davanti allo stand Eni-Agip a Ecomondo.
Abbiamo ribadito i nostri “no” alle nuove trivellazioni in mare e sulla terra e al progetto, al largo di Ravenna, del più grande impianto per la cattura della CO2 che si produce come rifiuto dall’estrazione dell’idrogeno dal metano. Un processo industriale che Eni vuol realizzare su larga scala per continuare ad usare il metano, un gas serra che dovrebbe essere abbandonato per accelerare la transizione verso le energie rinnovabili e l’efficienza energetica.
Abbiamo ripetuto analoga protesta anche davanti allo stand del Ministero della Transizione Ecologica.
Il flash mob si colloca all’interno della giornata nazionale di mobilitazione “Non Fossilizziamoci” contro il globalwarming e i signori delle fonti fossili. Iniziativa nata a seguito di un appello firmato da diversi scienziati, tra cui Vincenzo Balzani e Massimo Scalia, nel quale si chiede l’attuazione di una strategia concreta per il raggiungimento della neutralità carbonica e un deciso cambio di rotta da parte di Eni.
Nel giorno in cui tornano a manifestare i Fridays For Future Italia e nel giorno in cui l’Italia si trova a fare l’ennesima conta dei danni dovuti a fenomeni meteo estremi sempre più frequenti, chiediamo che Eni metta in campo politiche coerenti con la tutela del clima. Lo stesso vale per Hera, il cui mix energetico al 2019 presentava un 29% di rinnovabili contro l’oltre 40% del mix energetico nazionale.
Noi di Europa Verde continueremo a batterci per la #svoltagreen dell’Emilia-Romagna e contro le false soluzioni tipo idrogeno blu e nucleare che, a differenza di sole, vento ed efficienza energetica, non ci consentono di rispettare il target europeo al 2030 di riduzione del 55% della CO2

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.