Progetto di legge dei Verdi: incentivare la vendita di prodotti sfusi e alla spina per ridurre i rifiuti da imballaggio
Ho depositato un Progetto di legge per promuovere e incentivare la vendita di prodotti alimentari e detergenti #sfusi e alla spina. L’obiettivo è ridurre drasticamente la produzione di #rifiuti da imballaggio in carta, cartone, plastica, vetro, alluminio. È risaputo che gli imballaggi costituiscono una porzione rilevante dei rifiuti solidi urbani: basta anche solo guardare a quelli che accumuliamo nelle nostre case.
Nella nuova pianificazione regionale in materia di rifiuti, l’Emilia-Romagna si prefigge obiettivi ambiziosi: l’80% di raccolta differenziata su base regionale, il 70% di riciclo, la riduzione a 110 kg pro capite/anno di rifiuti non riciclati, la prevenzione della produzione totale dei rifiuti come previsto dal Piano Nazionale (diminuzione del 5% per unità di PIL), il divieto di avvio a smaltimento in discarica dei rifiuti urbani indifferenziati. Numeri ancora lontani dai dati dell’ultimo report regionale sui rifiuti: 667 chilogrammi di produzione annuale di rifiuti pro capite, 70,9% di raccolta differenziata (costituita prevalentemente da rifiuti da imballaggio primario e secondario).
Se vogliamo rispettarel i nuovi target, bisogna correre. Incidere con politiche e incentivi per ridurre gli #imballaggi può dare una spinta decisiva in questa direzione. Il progetto di legge regionale che ho depositato mira a questo obiettivo ed è in linea con quanto stabilito dall’articolo 7 (“Misure per l’incentivazione di prodotti sfusi o alla spina”) della Legge nazionale n. 14 del 2019, che ha convertito in legge il decreto legge 14 ottobre 2019, n. 111, noto come “Decreto Clima”.
Al fine di rafforzare la misura nazionale, gli otto articoli da cui è composto il pdl prevedono, tra l’altro, lo stanziamento di risorse regionali per promuovere e incentivare, tramite bandi rivolti agli esercenti, l’apertura di nuovi esercizi per la vendita esclusiva di prodotti sfusi e alla spina o per l’apertura di appositi reparti (i cosiddetti #greencorner) in esercizi commerciali già esistenti. Viene inoltre prevista la realizzazione di un logo identificativo dei punti vendita di prodotti sfusi e alla spina ed efficaci azioni di informazione e divulgazione rivolte a esercenti e consumatori finali.
Ridurre la produzione di rifiuti e organizzare una efficiente raccolta differenziata di quelli prodotti sono due pilastri dell’economia circolare ed hanno effetti positivi anche per combattere l’emergenza climatica. Per questo venerdì scorso ho partecipato al flash mob di Europa Verde – Verdi Bologna davanti alla sede del Gruppo Hera, il colosso del settore dei servizi ambientali. Il sistema di raccolta differenziata della multiutility a #Bologna è carente dal punto di visita della qualità dei rifiuti differenziati, una carenza che ostacola il processo di preparazione dei rifiuti alla fase successiva di riciclo. Altro tallone d’Achille di Hera è l’applicazione della tariffa puntuale a carico dei residenti per la gestione della raccolta dei rifiuti: questa tariffa finalizzata a premiare chi conferisce pochi rifiuti è ancora poco diffusa.
Conclusione: Hera, la Spa che vede tra gli azionisti anche comuni dell’Emilia-Romagna, deve fare meglio e di più. Sta anche ai comuni pretendere performance all’altezza delle necessità ambientali e di contrasto dell’emergenza climatica. Non c’è più tempo per tergiversare!
Il testo del pdl: https://bit.ly/3jDgY6k

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.