LA CORTE DEI CONTI PROMUOVE IL BILANCIO REGIONALE MA PREOCCUPANO I CAMBIAMENTI CLIMATICI
I conti della Regione Emilia-Romagna per il 2022 sono in ordine: lo ha sancito oggi la sezione regionale della Corte dei Conti. Si tratta di una valutazione positiva che conferma il trend storico di correttezza dei bilanci dell’Emilia-Romagna. In gergo giuridico si chiama” pronuncia di parificazione del Rendiconto generale”. In parole più semplici, è la sentenza di regolarità dei conti presentati alla Corte.
Oggi ho avuto il piacere di assistere alla cerimonia di pronuncia di parificazione, la seduta di chiusura di un vero e proprio processo che ha alle spalle il minuto lavoro di controllo dei conti della Regione da parte della Corte. E che dà la misura di come la separazione dei poteri tra amministrazioni pubbliche e Corte dei Conti sia una garanzia per i contribuenti e i cittadini contro l’impiego fraudolento di risorse pubbliche.
Nella foto sono il prefetto Attilio Visconti, che ha ospitato in Prefettura la cerimonia.
Ma c’è anche un altro elemento della cerimonia odierna che mi ha colpito: la parte introduttiva della requisitoria svolta dal Procuratore regionale, Alberto Mingarelli, dedicata all’alluvione nella nostra regione. La riporto di seguito quasi integralmente.
“E’ indubbio che le precipitazioni hanno assunto un carattere anomalo per la loro concentrazione altissima in poco tempo e nelle stesse zone, ma è pur vero che il cambiamento climatico con la concentrazione delle piogge dopo lunghi periodi siccitosi è da considerarsi ormai un dato inoppugnabile anche per il nostro Paese, senza che si debbano ricordare i numerosi casi simili occorsi negli ultimi anni. Ciò nondimeno l’attività umana e in particolare quella pubblica deve utilizzare tutti i suoi mezzi a disposizione per prevenire i disastri che sono economici, sociali e umani e i cui costi sono sempre pesanti per la comunità. Vorrei riportare il pensiero scritto nel Principe da Niccolò Machiavelli, oltre cinque secoli fa quando non c’erano i mezzi tecnologici attuali e non si poteva parlare di cambiamento climatico (anche perché la rivoluzione industriale ancora non era cominciata). Dice il grande fiorentino: “E paragono la fortuna a uno di quei fiumi disastrosi che, quando s’infuriano, allagano pianure, abbattono alberi ed edifici, strappano masse di terra da una parte e le trascinano da un’altra; ciascuno fugge davanti a loro senza potervi opporre ripari in nessun modo. La consapevolezza che i fiumi siano fatti così non impedisce però che gli uomini, nei periodi di bel tempo, vi provvedano con ripari e con argini…”.
Il senso della frase di Machiavelli è che l’uomo non è solo vittima della fortuna ossia dell’evento imprevedibile, ma conserva la possibilità di evitarne o attenuarne gli effetti negativi con l’uso delle risorse che ha a disposizione. La prevenzione da un lato della siccità e del calo di portata dei fiumi che hanno effetti devastanti (non solo sul settore dell’agricoltura e della zootecnia), e d’altro canto dei fenomeni alluvionali e delle frane in territori molto fragili, come sono indubbiamente gran parte dei territori italiani compresi quelli dell’Emilia-Romagna, appare quanto mai fondamentale e irrinunciabile. Bisogna predisporre opere che tengano conto della modifica del clima, ossia del fatto che il fenomeno eccezionale è diventato quasi la regola”.
Sono parole che noi #Verdi possiamo sottoscrivere in toto e che danno la misura di quanto e come il cambiamento climatico sia finalmente entrato nel discorso pubblico. Da decenni noi Verdi rilanciamo l’allarme degli scienziati sul riscaldamento globale e sulla necessità di ridurre i gas serra e approntare misure di adattamento al cambiamento climatico.
Resta una domanda (di parte): quando questa consapevolezza, che oggi ritroviamo nel discorso pubblico, peserà finalmente anche nelle scelte elettorali degli Italiani?

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.