TRE INTERROGAZIONI IN REGIONE: ORTAZZO E ORTAZZINO, CASINO DEI BOSCHI E ARPAE
Oggi, in Commissione Ambiente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, ho discusso tre interrogazioni alla Giunta. Un vero record personale! Le prime due riguardavano la vendita a privati di due beni di grande pregio per la nostra regione: l’area nota come Ortazzo e Ortazzino entro il perimetro del Parco del Delta del Po, in provincia di Ravenna; e il cosiddetto “Casino dei Boschi” all’interno del Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega, in provincia di Parma.
🟢 Con la prima interrogazione sono tornata sulla vendita in asta giudiziaria, a un’immobiliare privata, dei 500 ettari di Ortazzo e Ortazzino. Una vendita resa nota da Italia Nostra, che aveva sollevato enormi polemiche, e sulla quale avevo depositato, ad agosto, una prima interrogazione per fare chiarezza sui retroscena, i motivi e le responsabilità del mancato acquisto di quell’area da parte dell’Ente Parco.
Con l’interrogazione odierna ho invece sollecitato la Giunta a provare a rimediare al mancato acquisto: verificando, da un lato, se per il Parco sia ancora possibile esercitare il diritto di prelazione; e, dall’altro, aumentare le tutele ambientali dei 71 ettari (sui 500 complessivi) oggi classificati in fascia C portandoli in fascia B.
👉🏽 Ho accolto con soddisfazione la risposta all’interrogazione dell’Assessora Barbara Lori che, pur specificando che la zona C deriva dalla presenza di un residuo di lottizzazione risalente agli anni ’70, non ha escluso che si possa valutare la riclassificazione, a partire dalla verifica delle condizioni sotto il profilo del valore ambientale e degli ecosistemi. Ho espresso soddisfazione anche rispetto alla decisione dell’Ente di gestione del Parco di affidare a due legali la verifica della regolarità del procedimento di vendita con l’obiettivo, qualora risultasse non corretto, di permettere nuovamente all’Ente di esercitare il diritto di prelazione dell’area ai sensi della legge n. 394/91. In questo caso, l’assessora Lori ha comunicato la disponibilità della Regione a stanziare le risorse necessarie all’acquisto dell’area da parte dell’Ente Parco. Un annuncio che ho accolto con soddisfazione.
Resta ovviamente l’incognita sull’esito e sulla tempistica dei percorsi che si sono aperti per riportare i 500 ettari di Ortazzo e Ortazzino in mano pubblica. Come Europa Verde auspichiamo non solo che tutto vada a buon fine, ma anche che quanto accaduto sia d’insegnamento in futuro per evitare il ripetersi di vicende analoghe che vedano sfuggire al pubblico beni di valore naturalistico straordinario.
🟢 Per quanto riguarda il “Casino dei Boschi”, al centro della seconda interrogazione, si tratta di un edificio di valore storico-architettonico – posto entro un’area naturale tutelata, accessibile al pubblico – che è stato messo in vendita dall’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale per favorirne la riqualificazione e la destinazione a nuovo utilizzo. Attualmente l’edificio è per il 60% di proprietà privata e in parte pubblica. Anche in questo caso, la notizia della decisione di alienare questo bene ha suscitato parecchie polemiche, in particolare entro l’associazione che fin dagli anni ’70 si era battuta perché tutto il comprensorio naturalistico-monumentale, di cui il Casino fa parte, venisse posto sotto tutela.
Da questo allarme ha preso spunto la mia interrogazione per sapere se fossero giunte manifestazioni di interesse all’acquisto (il termine scadeva il 31 luglio) e se, in caso contrario, la Regione non ritenesse opportuno adoperarsi affinché rimanga di proprietà dell’Ente di Gestione.
👉🏽 Dalla risposta dell’assessora Barbara Lori ho preso atto che al momento non c’è stata nessuna manifestazione d’interesse e che l’investimento necessario per riqualificare il bene è ritenuto non affrontabile dall’Ente Parco. In ogni caso, anche in presenza di offerte, era esclusa qualsiasi forma di speculazione edilizia perché il bene è soggetto a rigide forme di tutela. Resta il fatto che gli edifici sono in pessimo stato di conservazione per cui, se da un lato la vendita aveva preoccupato, dall’altro lato anche la mancata riqualificazione non è rassicurante. Siamo quindi in una situazione di totale stallo: non ci sono risorse per chi gestisce attualmente il Casino dei Boschi per mettere in sicurezza gli edifici, né interesse da parte di privati. Resta quindi un enorme punto interrogativo sul futuro di questo patrimonio storico-architettonico.
🟢La terza interrogazione ha toccato un provvedimento incandescente, che per settimane ha infuocato la discussione, anche pubblica, tra urbanisti. Una discussione molto tecnica, legata ad un provvedimento basato su richiami ad un vero e proprio reticolo di leggi e provvedimenti in campo urbanistico. Mi riferisco alla delibera di giunta di inizio agosto che ha “comunicato” il venir meno dell’attività di Arpae a supporto di Province e Città Metropolitana nell’iter di previa valutazione dei piani urbanistici dei Comuni, se non a titolo oneroso, un’autentica novità. Una delibera che, pur confermando l’obbligatorietà da parte di Arpae di fornire la valutazione di sostenibilità rispetto alle matrici ambientali dei piani urbanistici (ad esempio acqua, aria, suolo), aveva fatto temere che fosse ridimensionato il ruolo di Arpae nell’espressione di parere. Parere positivo o negativo di cui, per legge, sono titolari Province e Città Metropolitana di Bologna.
👉🏽 Rispondendo all’interrogazione la Vice Presidente Priolo ha ribadito che non c’era alcuna diminuzione, ma solo il venir meno di una sorta di lavoro di coordinamento nella raccolta di pareri espressi da altre autorità. Tuttavia, a riprova che l’introduzione dell’onerosità ha rappresentato una novità non da poco, ha annunciato che si sta lavorando ad uno schema di convenzione non oneroso che consentirà alle province che intendono continuare ad avvalersi del supporto di Arpae di farlo senza oneri.
Link all’interrogazione Ortazzo/Ortazzino:
Link alla risposta dell’Assessora:
Link all’interrogazione Casino dei Boschi:
Link alla risposta dell’Assessora:

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.