Lo stop all’importazione di rifiuti di plastica introdotto a marzo 2018 dalla Cina ha scombussolato il mercato internazionale del riciclo, finendo col tracciare nuove rotte del traffico internazionale di questi materiali, con una forte prevalenza delle destinazioni sempre nel sud-est asiatico. I primi quattro paesi importatori sono infatti Malesia, Thailandia, Vietnam, Hong Kong  A questi di recente si sono aggiunti Indonesia, Cambogia, Filippine, India, Taiwan, Corea del Sud e  Turchia, mentre all’interno dell’Unione  Europea stanno acquisendo terreno Romania e Slovenia. Gli Stati Uniti, quinto paese importatore, guidano invece la classifica degli esportatori di rifiuti di plastica, seguiti da Giappone, Germania, Regno Unito e Belgio.

Dei meccanismi del mercato passato e odierno e di questi riposizionamenti parlo nell’articoloLa grande sfida commerciale” uscito, all’interno del dossier Cina, sul numero 29/30 2019 fresco di stampa della rivista Materia Rinnovabile/Renewable Matter, pubblicata in italiano e  in inglese da Edizioni Ambiente e disponibile, in abbonamento, anche online.

Nel medesimo numero, nell’articoloCom’è verde la mia miniera” mi sono occupata del cosiddetto green mining, ossia delle misure introdotte dal governo cinese per rendere meno impattante  l’industria estrattiva sull’ambiente e la salute sia dei minatori sia degli abitanti dei territori attigui.

Da questo link  Silvia_Zamboni_DossierCina_StopImportRifiutiPlastica_Miniere_Verdi si possono scaricare entrambi gli articoli

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.