SÌ DALLA GIUNTA ALL’OROLOGIO CLIMATICO SUL SITO ISTITUZIONALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA E SULLA FACCIATA DELLA SEDE REGIONALE

Oggi in Aula ho rilanciato il tema dell’orologio climatico dell’Assemblea legislativa che è stato presentato alla stampa il 23 giugno, promosso da Europa Verde e M5S, con il supporto dell’Ufficio di Presidenza. L’orologio climatico è composto da due cifre che si aggiornano di secondo in secondo: in rosso quella che indica quanto tempo manca, agli attuali livelli di emissioni, per esaurire il “bilancio di carbonio” globale, vale a dire la quantità di anidride carbonica (CO2) che può ancora essere rilasciata nell’atmosfera limitando il riscaldamento globale a 1,5°C sopra i livelli preindustriali come previsto dagli Accordi di Parigi; in azzurro si alternano gli indicatori sulla percentuale di energia mondiale fornita al momento da fonti rinnovabili, sull’ammontare in dollari del fondo verde per il clima e sulla superficie in chilometri quadrati di terra protetta dalla popolazione indigena.

Con l’interrogazione urgente alla Giunta discussa oggi in Assemblea, i Verdi hanno chiesto di attivare l’orologio climatico online anche sul sito istituzionale della Regione Emilia-Romagna, valutando l’eventuale installazione di un display sulla facciata della sede regionale a Bologna, analogamente a quanto fatto sulla facciata del Ministero della Transizione Ecologica a Roma.

Sono pienamente soddisfatta dalla risposta ricevuta dal sottosegretario Davide Baruffi che ha espresso la disponibilità ad inserire l’orologio climatico online anche sul sito della Giunta regionale e a valutare anche la possibilità di prevedere la presenza di un analogo dispositivo fisico sulla facciata della sede regionale a Bologna. L’orologio climatico può essere un efficace strumento comunicativo a disposizione delle amministrazioni locali per accrescere la consapevolezza della popolazione e del mondo produttivo, ma anche dei decisori politici, sull’urgenza di attuare interventi efficaci per fermare la spirale dei cambiamenti climatici. Un conto alla rovescia sempre visibile e consultabile può contribuire ad accelerare, a tutti i livelli, il cambiamento nelle decisioni dei policy maker, nel mondo produttivo in senso lato e dei trasporti, e nelle abitudini di cittadini e consumatori. Le temperature roventi di queste settimane e la crisi idrica provocata dalla grave siccità sono l’ennesima drammatica dimostrazione di quanto l’emergenza climatica sia non solo in atto ma sempre più grave, col rischio di sfuggire da ogni controllo e che si perda la possibilità di invertire la rotta. Occorre agire subito sia per contrastare le cause dei cambiamenti climatici, in primis l’uso dei combustibili fossili e un modello di produzione e consumo che divora risorse e inquina, sia per mitigarne gli effetti con politiche di adattamento e di riduzione dei danni.

 

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.