CHIARIRE TERMINI PROGETTO PER DISCARICA A CASTELLO DI SERRAVALLE (BOLOGNA)
Nuova discarica o “impianto tecnologico”?
D’accordo con le critiche espresse dalle forze politiche del territorio del Comune di Valsamoggia, ritengo problematico il progetto del cosiddetto Parco tecnologico per la gestione dei rifiuti contenenti amianto a Castello di Serravalle (Bologna): questa struttura di tecnologico sembra avere ben poco, mentre, carte progettuali alla mano, ha tutta l’aria di essere una nuova #discarica, da realizzare per di più in parte in un’area sotto tutela ambientale.
Per questi motivi, con un’interrogazione ho chiesto oggi in commissione Ambiente, Territorio, Mobilità chiarimenti alla Giunta regionale su quattro questioni: se non ritenga incompatibile la scelta di realizzare l’impianto in un’area in parte soggetta a tutela; quali siano le opzioni alternative di localizzazione proposte, esaminate e poi scartate nel corso dell’iter che ha portato a considerare l’attuale opzione progettuale come l’unica possibile; qualora previste, quali siano le tipologie dei rifiuti, oltre quelli contenenti amianto, per le quali si richiede l’autorizzazione allo smaltimento nell’impianto; se non sia fuorviante chiamare questo impianto “parco tecnologico”, considerando che per nove anni sarà a tutti gli effetti una discarica dedicata all’attività di smaltimento di rifiuti.
Sono soddisfatta della risposta ricevuta dall’Assessora all’ambiente Irene Priolo che ha apertamente parlato di questo progetto come di una discarica e non, come avanzato nella richiesta, di un parco tecnologico sperimentale.
Inoltre ha confermato che da un punto di vista squisitamente tecnico, allo stato attuale dell’iter autorizzativo risulta la richiesta per il conferimento in discarica di tre tipi di rifiuti: quelli derivanti da scorie di incenerimento, di fanghi industriali e di rifiuti con amianto. Consegnando l’elenco analitico degli oltre 200 codici di rifiuti per i quali è stata richiesta l’autorizzazione al conferimento, Priolo ha anche chiarito “come le valutazioni finali siano in carico alla Conferenza dei Servizi, che si attiverà al termine del processo e dopo aver acquisito il parere di Arpae, che, in situazioni analoghe a questa, ha significativamente decurtato il numero e la tipologia dei rifiuti da conferire in discarica”.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.