



Una crescita attualmente “poco governata che porta con sé aspetti positivi come nel caso della rinaturalizzazione di alcune aree con la riattivazione di cicli e processi naturali, ma anche fenomeni negativi legati all’abbandono di estese aree agricole, montane e collinari, la cui mancata gestione, anche a fronte dei cambiamenti climatici in atto, causa grandi perdite ambientali, economiche e sociali. I segnali per il futuro ci dicono che si dovrà implementare il controllo e la gestione delle nostre foreste anche con la consapevolezza della nuova legge sul ‘Ripristino della natura’ approvata lo scorso 27 febbraio dal Parlamento Europeo”.





Ma non tutto fila liscio: peccato infatti che un mega progetto di rinaturazione e rimboschimento dell’area in cui scorre il Po nel piacentino, progetto compreso tra quelli finanziati da PNRR, rischi di essere sacrificato alla pioppicoltura, una monocoltura arborea diffusa in quel territorio che fa uso massiccio di pesticidi.