CONSUMO DI SUOLO: MALE L’EMILIA-ROMAGNA, TERZA REGIONE IN ITALIA
🔴 Continuiamo a consumare troppo suolo vergine. E l’Emilia-Romagna non solo non fa eccezione, ma è sul podio delle regioni italiane che ne consumano di più.
Ne ho parlato sabato a Modena, in un incontro promosso dai gruppi consiliari comunali Europa Verde – Verdi e Sinistra per Modena. La nuova legge urbanistica regionale (la 24 del 2017, in vigore dal primo gennaio 2018) era nata come “legge sul consumo zero”. Ma ad oggi il consumo zero è rimasto un auspicio sulla carta.
👉 È vero che non è stato ancora fatto un bilancio sui risultati ottenuti dalla legge 24, anche perché la fase transitoria si è appena conclusa. Ed è anche vero che, quando è stata approvata, i vari piani regolatori comunali registravano previsioni di #consumodisuolo pari a 256 chilometri quadrati, cifra che la legge regionale 24 intendeva abbattere del 70% tramite i nuovi Piani generali urbanistici (Pug). Come? Puntando su progetti, proposti dai privati, di desigillazione dei suoli edificati e di riqualificazione di aree ed edifici dismessi per arrivare, al 2050, all’obiettivo del consumo di suolo a saldo zero (calcolato come differenza tra suolo consumato e suolo recuperato). Da qui al 2050, la legge consente un consumo di suolo vergine corrispondente al 3% di quello edificato.
🟢 In mancanza della verifica sui risultati ottenuti che è prevista dalla legge, a quasi 5 anni dall’entrata in vigore di quelle norme, i numeri li dà il rapporto del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (SNPA). E non sono affatto positivi. Ecco alcuni dati. Il suolo consumato pro capite è aumentato in Italia nel 2021 di 3,46 m2 per abitante e di 5,46 m2 per abitante rispetto al 2019, con un trend costantemente in crescita. Siamo passati dai circa 349 m2 per abitante nel 2012 ai circa 363 m2 per abitante del 2021. Gli incrementi maggiori sono avvenuti in Lombardia (con 883 ettari in più), Veneto (+684 ettari), Emilia-Romagna (+658), Piemonte (+630) e Puglia (+499).
👉🏽 A preoccupare è in particolare la nuova #logistica, della quale come capogruppo regionale di #EuropaVerde mi sono occupata in più occasioni in Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna con interrogazioni e proposte per limitarne l’espansione selvaggia, spesso accompagnata all’utilizzo di manodopera al limite dello sfruttamento. La logistica è una grande divoratrice di suolo: ben 323 ettari consumati nel 2021 prevalentemente nel Nord-Est (105 ettari) e nel Nord-Ovest (89 ettari) per la costruzione di nuovi poli, rilevati da SNPA anche in aree a pericolosità #idrogeologica elevata.
📣 Per questo ho sollecitato una cabina di regia regionale che governi la materia da un punto di vista superiore alla dimensione locale.
👉 Anche nel bolognese impazzano progetti che Europa Verde sta cercando di contrastare, come documentato sul mio sito: penso all’ex SOS Beghelli, che dovrebbe diventare una infrastruttura di logistica inglobando altro suolo ad uso agricolo. E al progetto sventato ad Altedo, un progetto che avrebbe cancellato le ultime #risaie bolognesi, un pezzo di paesaggio storico.
E mentre impazzano i progetti di logistica, diventata la nuova fonte principale di sprawl, nei centri storici e universitari invasi da bed&breakfast e privi di studentati, trovare appartamenti in affitto è sempre più una chimera.
🌐 Il suolo è un bene comune, un nostro alleato nel contrasto e mitigazione dei #cambiamenticlimatici. La legge regionale ha maglie troppo larghe, meccanismi distorsivi e obiettivi troppo lontani nel tempo: prevedere il consumo di suolo a saldo zero al 2050 significa chiudere le stalle quando i buoi sono scappati. Così come fissare un tetto del 3% (chissà poi perché 3%) al consumo di suolo vergine senza temporizzare/scaglionare il consumo, rischia di esaurire quel margine in breve tempo. Con due conseguenze: non potere più fare interventi utili e necessari o, per poterli fare, ritoccare al rialzo la percentuale.
✔️ Urge fare una verifica puntuale sui risultati (non) conseguiti dalla legge. Urge creare una regia normativa regionale per governare lo sviluppo della logistica in modo da evitare che ogni Comune decida in casa propria alimentando lo #sprawl logistico.
E occorre valutare se e come rivedere la legge. Di questo, come dimostra l’incontro a Modena, deve prendere coscienza tutta la politica. Bisogna intervenire subito, e non solo dopo le denunce su nuove colate che arrivano da cittadini e associazioni ambientaliste

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.