AL CONGRESSO DEI VERDI EUROPEI, A LIONE
Giorno 1 
A LIONE AL CONGRESSO DEI PARTITI VERDI EUROPEI PER PREPARARE LA CAMPAGNA ELETTORALE DI GIUGNO
Clima e trasformazione economica, socialmente giusta, come chiede il Green Deal – che va difeso dagli attacchi – e come chiede il percorso verso la neutralità carbonica. Rinnovabili anche come strumento per non dipendere da regimi antidemocratici per le fornitura di energia.
Agricoltori come parte della soluzione (climatica) e non del problema: è nella cultura Verde la chiave per un’agricoltura capace di futuro per suolo, ambiente e biodiversità e quindi in grado di garantire agli stessi agricoltori presente e futuro del loro lavoro. E cambiare la Pac: oggi l’80% dei sussidi vanno al 20% dei produttori, ovvero alle mega aziende che usano pesticidi a man bassa, tagliando fuori i piccoli coltivatori locali più attenti all’ambiente.
Forte allarme per i pericoli che corre la democrazia in Europa. No a un’Europa dei nazionalismi. In molti interventi oggi ho sentito ripetere che siamo alla vigilia di elezioni cruciali per il destino della democrazia nell’Unione europea. La consapevolezza che sono in gioco i valori fondamentali della democrazia significa per i Verdi europei la necessità di battersi con coraggio e con un impegno pari a quello per il clima, perché tutto si tiene. Non a caso oggi è stata invitata a parlare – salutata da una standing ovation – Sviatlana Tsikhanouskaya, leader dell’opposizione a Lukashensko in Bielorussia. Con il marito in carcere da quattro anni, si è trovata – ha detto – a svolgere un ruolo che non aveva cercato. Ma sono le migliaia di persone che come lei resistono nonostante la repressione, il carcere e le violenze fisiche che subiscono a darle la forza di andare avanti.
Su Ucraina e Gaza parole nette, e applaudite, da Melanie Vogel, eurodeputata francese e copresidente del partito Verde europeo: “Non abbandoneremo l’Ucraina e totale appoggio ai Palestinesi di Gaza”.
Ecco, se dovessi sintetizzare in pochi punti quanto ho sentito oggi nei dibattiti che si sono susseguiti nella giornata inaugurale del Congresso, indicherei questi.
Il partito dei Verdi (European Green Party), l’unico realmente organizzato su base transnazionale, spegne quest’anno 20 candeline dalla sua fondazione a Roma nel 2004. E festeggia il compleanno in grande forma, con ministre e ministri nei governi di Germania, Irlanda, Austria e Lituania.
Ma su questo, sui risultati raggiunti, tornerò domani.
Sperando di avervi incuriositi!
Giorno 2
SECONDO GIORNO DEL CONGRESSO DEI VERDI EUROPEI
Oggi in assemblea plenaria dei 368 delegati dei partiti Verdi attivi in Europa abbiamo eletto i due candidati leader della campagna elettorale transnazionale: la Verde tedesca Terry Reintke e l’eurodeputato olandese Bas Eickhout. Si candideranno all’Europarlamento nelle rispettive liste nazionali, ma saranno impegnati anche come “testimonial politici ” della famiglia del Partito Verde Europeo (European Green Party).
È stata anche giornata dei sindaci Verdi: Gregory Doucet per Lione, Tomislav Tomasevic per Zagabria, Jeanne Barseghiay per Strasburgo e Gergely Karacsony per Budapest, dove ha sconfitto clamorosamente la lista di Orban, diventando così il leader dall’opposizione.
La lista dei sindaci Verdi in grandi città europee è molto più lunga, ovviamente. Solo in Francia vanno aggiunte Marsiglia, Besancon, Tours, Bordeaux, Poitiers.
Nella foto in alto l’assemblea plenaria dei delegati.
Per quanto riguarda la presenza in coalizioni di governo i Verdi sono presenti in Spagna (come Somar), Irlanda, Scozia, Belgio, Germania, Austria, Polonia e Lettonia. E tra una settimana il veterano Verde Pekka Havista parteciperà al ballottaggio per la carica di Presidente della Finlandia.
Nell’ultima foto i quattro sindaci con la moderatrice dell’incontro.
Giorno 3
Sulle note e le parole di ‘Bella ciao’ suonata dai Modena City Ramblers e cantata dai presenti, si è chiuso oggi a Lione il #CongressoPartitiVerdiEuropei con l’approvazione del “Manifesto elettorale” e delle “Undici priorità” per le prossime elezioni di giugno.
#Green e #Social #Deal, difesa della #democrazia e dei #diritti fondamentali sotto attacco da parte delle destre estreme europee, #femminismo, cibo libero da pesticidi, #pace: ecco di seguito le undici priorità per le quali si batteranno i Verdi.
1. Green and Social Deal
2. Difesa del clima: 100% di energia da fonti rinnovabili al 2040
3. Buona occupazione e giusto compenso per tutti
4. Rinaturazione e tutela della biodiversità
5. Garantire il diritto alla casa a tutti
6. Cibo sano, libero da pesticidi ad un giusto prezzo
7. Stop alle crudeltà sugli animali, ai mega allevamenti e al trasporto degli animali su lunghe distanze
8. I cittadini pagano le tasse: devono farlo in maniera proporzionata alle loro ricchezze i miliardari e i plurimilionari
9. Rafforzare l’Europa a difesa della democrazia e dei diritti e delle libertà fondamentali
10. Europa femminista: sul tuo corpo decidi tu
11. Europa unita per la pace e la sicurezza.
👉 Trattandosi di una sintesi, il tutto potrà sembrare generico. Gli approfondimenti sono nel Manifesto (appena verrà reso disponibile il testo approvato, lo diffonderò)

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.