25 NOVEMBRE GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Nei mesi di lockdown la piaga sociale dei femminicidi e della violenza sulle donne non ha visto un’inversione di tendenza. Solo oggi ci sono due femminicidi, uno a Padova e l’altro nella provincia di Catanzaro.
Al contrario: i centri antiviolenza attivi in Emilia-Romagna hanno registrato un maggiore numero di interventi a seguito di femminicidi o a supporto di donne maltrattate. Un trend confermato dai dati della Polizia di Stato che ci dicono che in Italia l’85% degli omicidi sono femminicidi, e che il 50% delle vittime lascia figli piccoli che restano privi della mamma uccisa e del padre omicida.
 
Nella sola Emilia-Romagna nel 2019 4.372 ragazze e donne tra i 16 e i 70 anni sono finite in ospedale per botte, abusi sessuali, maltrattamenti e più in generale aggressioni riconducibili alla violenza di genere. Rispetto ai 4.858 accessi cosiddetti per “causa violenta” nel 2018, l’anno scorso sono stati 4.903. Numeri decisamente da pelle d’oca.
 
La pandemia ha acuito anche le diseguaglianze di genere strutturali nel nostro paese: l’ultimo rapporto dell’Istat ha evidenziato un crollo dell’occupazione femminile significativo pari a 470.000 occupate in meno.
 
Con la consapevolezza della tragicità di questa piaga sociale e del gap di genere, ad esempio in termini di diverso compenso a parità di lavoro, ieri intervenendo in Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna ho ribadito che la Regione, da sempre sensibile su questo terreno, deve continuare ad impegnarsi per contrastare la violenza contro le donne.
 
Servono maggiori fondi per supportare strutturalmente, e non con solo con bandi annuali, i Centri contro la violenza sulle donne, che tramite volontarie o lavoratrici precarie non offrono solo servizi, come la gestione delle case rifugio, ma anche supporto psicologico e l’avvio di percorsi di autonomia economica per aiutare le donne maltrattate a sottrarsi alla dipendenza dall’uomo maltrattante.
 
Anche tramite il nuovo Patto per il Lavoro e il Clima della Regione Emilia-Romagna abbiamo la possibilità di utilizzare i fondi europei, in primis il Next Generation Eu, per investire in progetti a sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile, per colmare il #GenderPayGap (come ha fatto per legge l’Islanda) e favorire politiche per la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, superando gli stereotipi di genere in modo da ridistribuire il carico di cura oggi prevalentemente ancora sulle spalle delle donne.
 
A questo link il testo della risoluzione per contrastare la violenza sulle donne approvata ieri all’unanimità in Assemblea legislativa:

https://www.silviazamboni.it/wp-content/uploads/2020/11/01_RIS_2078.pdf

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.