Ne escono con un pugno di mosche in mano i Paesi vulnerabili e poveri, incolpevoli dell’emissione dei gas serra e tuttavia più colpiti ed esposti agli effetti nefasti del cambiamento climatico; mentre la Cina è ancora classificata come Paese in via di sviluppo…
Nessun progresso nemmeno nella limitazione delle fonti fossili, a poco più di un mese dalla chiusura dell’ anno più caldo di sempre, con la previsione che il 2025 sarà ancora più bollente.
Continua, dunque, la marcia dell’umanità verso il baratro guidata dai Paesi negazionisti climatici. Marcia che le annunciate mosse del prossimo presidente Usa Donald Trump non potranno che accelerare. Il tutto a spese del futuro delle giovani e prossime generazioni e delle popolazioni più fragili. Vergogna!
E non dimentichiamo che la pace giusta passa anche dalla giustizia climatica internazionale.
Condivido le riflessioni sulla Cop 29 contenute in un articolo di Luca Re pubblicato sulla rivista Qualenergia