CONTENTI PER ZAKI MA NON DIMENTICARE GIULIO REGENI: L’EGITTO COLLABORI
Siamo davvero felici di vedere Patrick Zaki finalmente libero, sereno e circondato dagli affetti della sua famiglia. Lo aspettiamo a Bologna a braccia aperte da questa sera. Nei prossimi giorni festeggeremo insieme in nome della libertà di opinione, della democrazia e contro ogni regime.
Ma non dobbiamo dimenticare Giulio Regeni, il ricercatore di Trieste, rapito al Cairo il 25 gennaio 2016, nel giorno dell’anniversario delle proteste di piazza Tahrir, il cui corpo, straziato dalle torture e senza vita, è stato trovato pochi giorni dopo, abbandonato per strada nei pressi di una prigione dei Servizi Segreti egiziani.
Giulio è una vittima del regime egiziano, di depistaggi, insabbiamenti, coperture e di una scarsa collaborazione (per usare un eufemismo) del governo di al Sisi per ottenere la verità processuale dovuta ai genitori di Giulio e alla nostra democrazia.
Va dissipato ogni dubbio di scambio tra la libertà di Zaki e il silenzio su Regeni: sui diritti e sulle libertà non ci può essere trattativa. Il governo italiano deve fare ogni sforzo su Egitto e sul presidente al Sisi, bisogna pretendere concretamente verità e giustizia, bisogna andare fino in fondo. Lo dobbiamo a Giulio, alla sua famiglia, a noi stessi.
Siamo felici di riporre i manifesti che chiedevano la liberazione di Patrick Zaki. Ne esporremo qualcuno in più per continuare a chiedere “Verità per Giulio Regeni”.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.