Gran parte dei territori di pianura dell’Emilia e della Romagna sono a corto di sostanza organica, anche a causa dell’alluvione di maggio, che li ha ricoperti di uno spesso strato di limo, sabbia sottile e altri inquinanti. Lo dice la cartina della nostra regione (fonte: https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/…/dotaz…/view) che vedete in basso, che in rosso mostra le aree che presentano una più accentuata scarsità di sostanza organica. Aree che coprono oltre il 70% dei terreni di pianura.


E così, al consumo di suolo agricolo sacrificato a cemento e asfalto anche per realizzare infrastrutture non indispensabili, l’agricoltura convenzionale aggiunge un carico di inquinanti chimici che intaccano quella vera e propria miniera di sostanza biologica custodita nel sottosuolo. Il sottosuolo, infatti, da solo contiene più di un quarto della biodiversità del Pianeta in forma di una miriade di organismi diversi che funzionano da autentici bioreattori e “favoriscono e partecipano ai cicli globali che rendono possibile la vita”, come ben sintetizza l’ONU.




