MINISTRO AMBIENTE BOCCIA IL PONTE SULLO STRETTO. GRAZIE PICHETTO!
Gilberto Pichetto Fratin “santo” subito! Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ieri ha fatto recapitare un documento al Ministero delle Infrastrutture e alla Società Ponte sullo Stretto di Messina SpA con cui chiede 239 chiarimenti sul progetto definitivo del tanto discusso Ponte sullo Stretto, approvato di gran corsa dalla società guidata da Pietro Ciucci con solenne benedizione di Matteo Salvini.
Una fretta imposta per rispettare i tempi dettati dal ministro Salvini, che vorrebbe aprire a breve i cantieri, possibilmente prima delle Europee.
Le richieste di integrazione dei documenti presentati per il percorso di Valutazione di Impatto Ambientale
– una mole enorme di materiale da produrre – fanno ovviamente pensare che il progetto da ben 15 miliardi di euro di costo presenti pesanti lacune, soprattutto proprio per la parte ambientale.
La Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente (composta da 50 esperti) ha pubblicato stamattina sul portale pubblico i chiarimenti richiesti. Considerando anche le cosiddette sotto-richieste, si arriva a ben 280 integrazioni da produrre, delle quali oltre 60 relative sia alla Valutazione di Incidenza sui siti della Rete Natura 2000 sia su quasi tutte le componenti ambientali più rilevanti.
Ricordo che la precedente VIA sul progetto del 2011 si concluse nel 2013 con una pubblica bocciatura sulla Valutazione di Incidenza dei siti della Rete Natura 2000 e con 18 richieste solo in parte ottemperate.
E visto che nella lettera inviata in queste ore le richieste di integrazioni riguardano tutti gli aspetti – dall’analisi costi/benefici che sottostima i costi al quadro progettuale che non chiarisce le stime di traffico impiegate; dalle scarne informazioni fornite sulle cantierizzazioni, alle mancate informazioni per quanto riguarda gli impatti su aria, suolo, acque superficiali, rumore – è davvero improbabile che possano essere soddisfatte in tempi brevi. Tra l’altro, mancano piani di compensazione e mitigazione credibili per molte delle zone coinvolte, il che può allungare ancora di più le procedure.
Insomma, la richiesta di integrazioni presentata da Pichetto Fratin è molto pesante, e rende al momento impossibile valutare il progetto definitivo prodotto dalla società guidata da Pietro Ciucci.
E considerato che la Commissione VIA scadrà il 24 maggio, senza possibilità di essere prorogata, la partita del Ponte sullo Stretto passerà alla nuova Commissione, la cui procedura di nomina potrebbe richiedere mesi.
La corsa di Salvini e dell’Amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci per ora è dunque bloccata da una montagna di adempimenti procedurali difficile da scalare in tempi brevi.
Come Verdi/Europa Verde – notoriamente contrari alla realizzazione di questa opera, che drena enormi risorse che andrebbero destinate invece a migliorare il trasporto pubblico – non possiamo che ringraziare il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin: le richieste inviate al collega Salvini attestano i gravi limiti del progetto definitivo. Una considerazione condivisa anche da Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, WWF e dai comitati cittadini messinesi.
A questo punto spero in una pausa di riflessione che porti ad archiviare definitivamente questo scellerato progetto, che pende sulle casse dell’erario e sulle tasse degli italiani.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.