GENDER PROCUREMENT NEI BANDI PUBBLICI. APPROVATA LA RISOLUZIONE DI EUROPA VERDE
Non posso nascondere la grande soddisfazione per l’approvazione della risoluzione, di cui sono prima firmataria, sul #Gender responsive public procurement (Grpp) nelle procedure di gara. Con questa approvazione in Commissione per la parità e per i #diritti delle persone, la Regione Emilia-Romagna raccoglie una delle sfide più importanti del #Pnrr: ridurre le profonde diseguaglianze di genere che caratterizzano il nostro paese nel settore occupazionale. Il Next Generation EU chiede ai paesi EU di investire almeno il 37% del Fondo ricevuto in misure a favore del clima ed almeno il 20% per la digitalizzazione, due settori che oggi vedono predominare l’occupazione maschile. Sebbene la parità di genere sia una priorità trasversale, senza interventi specifici per promuovere l’occupazione femminile anche in questi due ambiti, c’è il rischio di ottenere il risultato paradossale di ampliare ancora di più il gap occupazionale di genere.
Con questa risoluzione, sottoscritta anche da colleghe e colleghi di Pd e Coraggiosa, Europa Verde sollecita la Giunta a favorire l’introduzione del “Gender responsive public procurement (Grpp) nelle procedure di gara regionali, ovvero a prevedere criteri premiali volti ad attribuire un punteggio tecnico “migliorativo” alle imprese che garantiscono parità di genere al proprio interno. Inoltre, per dare concretezza all’impegno preso dalla Regione Emilia-Romagna, con la Legge Europea per il 2021, di effettuare la valutazione dell’impatto di genere per analizzare e migliorare l’efficacia delle leggi regionali in materia di parità di genere, con la risoluzione approvata oggi chiediamo alla Giunta di supportare gli enti locali nei percorsi di formazione dei propri dirigenti sui temi della raccolta dati e analisi delle statistiche di genere e per la valutazione dell’impatto di genere.
La Regione Lazio ha già introdotto questo strumento dal 2020 tramite una decisione della Direzione Centrale degli acquisti, ottenendo risultati incoraggianti: tutti gli operatori economici risultati aggiudicatari sono in possesso di almeno una certificazione sulla responsabilità sociale e possono vantare l’assenza di verbali di discriminazione di genere. Anche Svezia e Vienna hanno già imboccato questa strada.
Per Europa Verde bisogna mettere in campo tutti gli strumenti per promuovere il protagonismo femminile nella nostra società ed economia riconoscendo la centralità di progetti di empowerment occupazionale delle donne, al fine di colmare i pesanti gap che frenano la loro partecipazione e il loro contributo al miglioramento del quadro economico-sociale. La partecipazione al mondo del lavoro da parte delle donne non risponde solo ad un loro diritto a poterci essere, ma si sa che porta anche vantaggi per l’intera società, quali ad esempio l’aumento del Pil e il miglioramento della qualità stessa dell’ambiente lavoro.
Di questi temi parleremo anche domani all’evento “La situazione del personale femminile e maschile nelle aziende dell’Emilia-Romagna”, incontro organizzato dall’Assemblea legislativa e coordinato dalla Consigliera regionale di parità Sonia Alvisi a cui parteciperò insieme alla presidente dell’Assemblea Emma Petitti. Interviene anche Chiara Gribaudo, promotrice e relatrice della legge che ha modificato il Codice di Pari Opportunità per l’eguaglianza uomo-donna nel lavoro.
È possibile seguire l’incontro in presenza, o in diretta su https://regioneer.it/rapporti-biennali.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.