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Alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza di genere del 25 novembre, oggi ho avuto il piacere di inaugurare lโ€™esposizione โ€œRispetto/Respect ARTE CONTEMPORANEA CONTRO LA VIOLENZA DI GENEREโ€, ospitata nella sede regionale di viale Aldo Moro 50 (ingresso libero da lunedรฌ a venerdรฌ fino al 5 dicembre).

La mostra, a cura del docente di disegno e storia dell’arte Lamberto Caravita, รจ composta da tredici opere di varia tipologia (da illustrazioni a installazioni mosaici) realizzate apposta per la mostra da un collettivo di artisti e artiste dellโ€™Emilia-Romagna, di etร  da 30 a 80 anni.

Questa esposizione cade indubbiamente in un momento particolare, ossia dopo il femminicidio di #GiuliaCecchettin che tanto dolore ha suscitato nel nostro Paese. E il titolo รจ quanto mai emblematico: รจ proprio il rispetto per la vita delle donne che viene a mancare in questi tragici casi, quando i partner non accettano la fine di una relazione. Un’incapacitร  che affonda le radici nella cultura patriarcale della sopraffazione sulle donne e sulle loro libere scelte. Un modo malato e violento di rapportarsi che non appartiene piรน solo alle fasce di etร  piรน avanzate che pensiamo culturalmente legate a questo modello che viene dal passato, ma che purtroppo sta dilagando anche tra le giovani generazioni, come rilevano i dati di questโ€™anno sui 105 femminicidi accertati.

Mi associo quindi alla richiesta, fatta dal curatore della mostra, che nelle scuole si insegni trasversalmente alle varie materie lโ€™educazione all’affettivitร  e al rispetto della partner.

Anche nelle famiglie ci vuole piรน attenzione a educare i giovani ad affrontare i punti di arresto, i fallimenti, come una relazione finita, senza arrivare a sopprimere chi ha posto fine alla relazione.

Ed รจ anche fondamentale che la magistratura e le forze dell’ordine si muovano in modo celere e coerente per tutelare le donne vittime di violenza che denunciano il partner violento, per evitare che la denuncia le sponga a un pericolo maggiore.

Ci tengo infine a ricordare che, proprio per aiutare le donne che non sono economicamente indipendenti a separarsi dai partner maltrattanti, la Regione Emilia-Romagna ha istituito un fondo dotato di un milione e mezzo di euro per il cosiddetto ‘salario di libertร โ€™, anche per proteggere i figli che hanno assistito alle violenze e che saranno segnati per sempre da quanto vissuto, col rischio che reiterino da adulti quei comportamenti violenti. Per lo stesso motivo la Regione รจ impegnata anche a sostenere le Case per non subire violenza dove vengono ospitate donne in fuga da partner violenti, prima che sia troppo tardi e facciano una brutta fine.

Chissร  se la straordinaria ondata di emozione che ha attraversato il nostro paese dopo il #femminicidio di Giulia e che non accenna a spegnersi servirร  per mettere a fuoco il problema della #violenzasulledonne in famiglia o da partner di ex partner e per trovare soluzioni piรน efficaci per contrastarla.

La mostra inaugurata oggi vuole intanto portare un contributo attraverso la creativitร  dellโ€™arte.

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https://parita.regione.emilia-romagna.it/violenza/temi/la-rete-delle-case-e-dei-centri-antiviolenza


 

Silvia Zamboni

Giornalista โ€“ Ambiente e Sostenibilitร , Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilitร  Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.