NO ALL’ANNESSIONE A ISRAELE DEI TERRITORI PALESTINESI. MIO INTERVENTO ALLA MANIFESTAZIONE DEL 27 GIUGNO A BOLOGNA

C’erano anche Europa Verde e AssopacePalestina sabato 27 giugno, in Piazza Nettuno, a Bologna, al presidio “No all’annessione dei territori palestinesi” da parte di Israele. Ad intervenire per i Verdi e per l’associazione, a cui sono iscritta da anni, sono stata io.

Nel mio intervento ho ricordato il viaggio, a cui ho partecipato nel 2016, guidato da Luisa Morgantini, già Vice Presidente del Parlamento europeo, che li organizza ogni anno per far conoscere di persona lo stato di umiliazione e deprivazione dei diritti umani in cui sono costretti a vivere i palestinesi nei campi profughi a seguito della Nakba, la “catastrofe”, del 1948, quando migliaia di famiglie palestinesi furono cacciate dalle loro case che vennero occupate dagli israeliani.

Una situazione che si è ulteriormente aggravata negli anni con l’occupazione dei territori della Cisgiordania nel 1967 dopo la guerra arabo-israeliana. Occupazione che nemmeno l’Onu riconosce come legittima, e che si sta allargando con la creazione di colonie illegali realizzate su terreni di proprietà i palestinesi.

Nell’intervento  ho richiamato i contenuti della risoluzione che ho depositato in Regione Emilia-Romagna, con la quale si esprime forte preoccupazione per le nuove tensioni nei rapporti tra Israele e Palestina a seguito della presentazione da parte del Presidente Trump, il 28 gennaio scorso, del documento “Peace to Prosperity: A Vision for Improving the Lives of the Palestinian and Israeli People”, un cosiddetto “piano di pace” che in realtà lede ulteriormente i diritti della popolazione palestinese che vive in Cisgiordania. Ho anche sottolineato come l’annuncio del premier israeliano Benjamin Netanyahu di volere procedere, a partire prossimo primo luglio, con l’annessione di vaste aree della Cisgiordania occupata, inclusa la Valle del Giordano e molte colonie israeliane realizzate su terreni privati di proprietà palestinese, abbia destato forti preoccupazioni nella comunità internazionale.

Dall’Alto Rappresentante per la politica estera dell’UE, Josep Borrell, al ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, ai deputati Tories e Labour del Regno Unito, fino a 70 parlamentari italiani di varia appartenenza partitica, sono state tante le prese di posizione contro l’annessione. La  stessa Corte Suprema di Israele, ho ricordato,  ha annullato come “incostituzionale” la legge israeliana del 2017 che intende legalizzare circa 4.000 case costruite dai coloni israeliani in Cisgiordania su terra privata palestinese, basando la sentenza sul fatto che tale legge “viola i diritti di proprietà e di eguaglianza dei palestinesi, mentre privilegia gli interessi dei coloni israeliani sui residenti palestinesi”. Per i giudici la legge (approvata con il titolo di “regolarizzazione”) non “fornisce sufficiente rilievo” allo status dei “palestinesi come residenti protetti in un’area sotto occupazione militare”.

“È ora che anche il Governo italiano faccia sentire la propria voce per esprimere la netta condanna di ogni annessione di territori palestinesi occupati da parte di Israele – ho detto davanti alle centinaia di persone che hanno partecipato al presidio. Non sono più accettabili ulteriori violazioni del diritto internazionale che privano ancora di più i palestinesi dei loro diritti”.

Qui il link alla risoluzione contro l’annessione

RISOLUZIONE_NOannessione_ Palestina_EuropaVerde

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.