MANIFESTAZIONE CONTRO L’INQUINAMENTO ACUSTICO DELL’AEROPORTO DI BOLOGNA

L’aumento del traffico aereo dell’aeroporto Marconi di Bologna è all’origine di un inquinamento acustico sempre meno sopportabile da parte di una larga fetta della popolazione bolognese: quest’estate sull’abitato noto come Pescarola nel quartiere Navile (40mila residenti), tra decolli e atterraggi sono passati a bassa quota mediamente 100 aerei al giorno, con punte giornaliere fino a 122 passaggi.

Sono numerosi e concordi gli studi scientifici sugli effetti del rumore aeroportuale che hanno evidenziato un aumentato rischio di problemi cardiaci, ipertensione, disturbi del sonno e disturbi cognitivi nei bambini.  In una recente indagine l’Azienda sanitaria locale ha certificato che i residenti del Navile, rispetto ai residenti del quartiere San Donato, fanno maggiore ricorso a visite specialistiche e a farmaci antipertensivi, sedativi, ansiolitici e antidepressivi.

Nelle scuole e negli asili della zona le attività didattiche sono disturbate e interrotte dal rumore, così come le attività di svago nei parchi e nei centri sportivi e ricreativi. La qualità della vita e della socialità è fortemente compromessa.

Il valore delle case è crollato

Per tutti questi motivi il Comitato dei cittadini per la compatibilità dell’aeroportoCoCompaer – ha invitato i bolognesi a manifestare il 12 ottobre nel cortile antistante l’ingresso della sede del Comune. Nell’occasione una delegazione di cittadini ha consegnato una lettera al Sindaco – in quanto primo responsabile della salute dei cittadini –  che chiede che vengano adottati urgenti provvedimenti per diminuire i voli sui quartiere esposti.

I Verdi-Europa Verde di Bologna hanno aderito alla manifestazione (vedi foto). Nel corso del mio mandato di assessora all’Ambiente del Comune di Bologna (1996-1999) mi ero molto impegnata per ridurre l’impatto acustico dell’aeroporto. In particolare, avevamo stretto un accordo che prevedeva che decolli e atterraggi dei voli degli aerei più rumorosi avvenissero in direzione opposta al centro abitato, ossia da e per il Bargellino, che è zona confinante con l’aeroporto quasi completamente dedicata a insediamenti produttivi e non residenziali. Basterebbe questa misura per alleviare la vita dei cittadini. Tanto più che essendo Bologna e la Pianura padana aree tutt’altro che esposte ai venti, potrebbe essere applicata con facilità, contrariamente a chi sostiene che per motivi di sicurezza di volo (a causa del vento) questa soluzione non si possa adottare. Può darsi che ci siano occasioni di particolare ventosità, ma di sicuro, per le caratteristiche geomorfologiche del territorio, non è la regola.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.