Il drammatico day after della crisi climatica
Le alluvioni in Germania, Belgio e Olanda sono, purtroppo, una tragedia annunciata. Ci auguriamo che si fermi la drammatica conta delle vittime e che ci sia una grande mobilitazione per aiutare la ripresa di quei territori.
Oggi però la campana suona per tutti, ci direbbe Hemingway, compresi quelli che….sì il cambiamento climatico c’è, ma abbiamo tempo per fare la transizione… e quelli che…sì alla mobilità elettrica, ma senza fretta sennò l’industria va in crisi.
Invece no, non c’è più tempo: siamo già ai supplementari!
Bisogna invertire subito la rotta con decisione e nel frattempo sviluppare una politica di adattamento alla situazione climatica attuale. E in un’ottica di prevenzione, non ci stancheremo di ripetere, occorre restituire le sponde ai fiumi, desigillizzare il suolo e ridargli permeabilità. E stop a nuove colate di asfalto e cemento e al consumo di suolo.
I fenomeni climatici estremi che si sono abbattuti sul Nord Europa non sono casi isolati. Forse ci siamo dimenticati troppo in fretta i 50° raggiunti in Canada pochi giorni fa, con tanto di ennesima drammatica conta delle vittime, o il fatto che l’Emilia-Romagna sia più arida di Israele: la siccità sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e gli effetti drammatici dei cambiamenti climatici li vedremo presto anche sul turismo, soprattutto quello nelle città d’arte e nelle aree montane d’inverno.
Non è giorno di polemiche, ma di riflessioni dallo sguardo lungo sul futuro sì.
La Commissione europea ha appena presentato i nuovi target del pacchetto clima ed energia Fit for 55. Per i Verdi si deve essere più coraggiosi, come conferma il drammatico bilancio del day after della crisi climatica dal Canada al nord Europa.
Chiediamo quindi di affrontare con efficacia la crisi climatica. Molto possono e devono fare le città. Per questo ci impegneremo a fare proposte per la “Bologna Verde che desideriamo”. Dobbiamo ridurre drasticamente la CO2 pro capite/anno che emettiamo: 7 tonnellate come media italiana (11t. in Emilia-Romagna).
Il Governo Draghi, che si è sempre mostrato troppo timido, si deve dare una mossa, compresa la sostituzione per palese inadeguatezza del “ministro della finzione ecologica” Roberto Cingolani.
C’è bisogno di una svolta, prima che sia troppo tardi.
Una svolta che elettrici ed elettori tedeschi è molto probabile – stando ai sondaggi che vedono i #Gruenen lanciatissimi – imprimeranno alla locomotrice d’Europa con il voto per rinnovo di Parlamento e governo a settembre. E se si tingerà di verde la #Germania, la musica cambierà in altri paesi europei, compreso il nostro, si spera. A questo lavora Europa Verde!

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.